METZ YEGHERN – IL GRANDE MALE
La mostra, corredata di carte geografiche e schede storiche, documenta anche l’impegno di Armin T. Wegner nella difesa dei diritti civili, il suo sforzo di far conoscere al mondo quanto era accaduto nei deserti dell’Anatolia, e il suo tentativo di fermare Hitler espresso in una “lettera-appello” indirizzata nel 1933 al cancelliere tedesco per fermare i primi pogrom antiebraici del regime. Armin T. Wegner è un giusto per gli armeni e per gli ebrei.
Testimonianze di un genocidio dimenticato dove la disperazione del testimone sembra aggiungersi alla disperazione delle vittime, restituendoci immagini cariche di sofferenza e dignità.
Armin T. Wegner, dando voce ai deportati armeni nel deserto di Der es Zor, è diventato la voce di tutti i deportati della terra.
Quello degli armeni è stato il primo genocidio del XX secolo nel significato fatto proprio dalla “Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio”approvata dall’Assemblea dell’ONU il 9 dicembre del 1948: eliminazione fisica di un popolo e della sua cultura.
In esposizione oltre alle immagini di Wegner:
– diverse tavole della Graphic novel di Paolo Cossi “MEDZ YEGHERN – IL GRANDE MALE”
– opere pittoriche di Anselmo Francesconi sul massacro armeno
– opere pittoriche di MARINA MAVIAN, MAIDA MENDIKIAN, ARMEN GRIGORIAN
– rarissimo esemplare di un francobollo stampato a Kilis nel 1921 su carta di sigarette per mantenere i contatti tra i rifugiati in Cilicia (dalla collezione di Fabio Vaccarezza)
– proiezione del documentario COMMON GROUND (PopEye Ethnovisul Association)
– proiezioni di filmati storici del genocidio e uno spezzzone del film del 1919 “Ravished Armenia”
– rari libri d’epoca e copi anastatica del Giornale dei Ragazzi in 4 puntate relativo all’episodio del MUSSA DAGH (dalla colezione di Manlio Bonati)
– “IL GIORNALE DEI RAGAZZI” un rarissimo esemplare del fumetto del 1946
[…] Maggiori informazioni e materiali si trovano anche nel blog del museo, qui. […]
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